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L’aspetto simbolico dei capelli

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Per noi occidentali al giorno d’oggi tagliare i capelli è un gesto legato al voler seguire le mode, al desiderio di cambiare aspetto o a sentirsi più giovane.
Questa però è solo una visione superficiale.

Sicuramente rispetto al passato ha una valenza diversa e cambia da cultura a cultura, ma anche ai giorni nostri comprende degli aspetti psicologici e può rappresentare un atto estremamente simbolico.

Portare i capelli lunghi o corti, colorati o naturali, ricci o lisci o rasarli, oltre a una scelta puramente estetica, esprime delle caratteristiche personali che si vogliono evidenziare (più consapevolmente o meno).

Ad esempio se per una donna di una certa età avere i capelli corti è legato alla ricerca di comodità, per una ragazza può significare la voglia di emancipazione o di sfidare la società, il coraggio o il voler mostrarsi sicura di sé.

A differenza delle persone timide o insicure che tendono a coprire il viso con i propri capelli. In altre culture invece, come in quella indigena, i capelli sono visti come la naturale estensione dei nostri pensieri e ci mostrano la direzione per tutta la vita.
Ogni capello rappresenta un’estensione di noi stessi e il punto di connessione tra il nostro corpo e il nostro spirito.

I capelli sono protagonisti anche in molte storie e molte leggende e giocano un ruolo fondamentale nel destino dei personaggi, come streghe e stregoni che usano capelli per i loro rituali beneficiando delle emozioni registrate in essi.
Oggi ci pettiniamo senza conoscere il significato di questa azione e cosa essa rappresenta effettivamente, dando più importanza a un aspetto puramente estetico o pratico.

Ma il modo di indossare i capelli ha un impatto diretto anche sul nostro umore e in alcuni casi anche un significato ben preciso.
Ad esempio la linea al centro rappresenta la linea di pensiero, i capelli sciolti raffigurano la sicurezza e quelli legati la convinzione.
Mentre la treccia l’unione tra il cuore e il pensiero.

Per i popoli indigeni l’acconciatura dei capelli è sempre stata molto importante.
Venivano cambiate in occasioni pubbliche, private e cerimoniali e in base all’evento al quale si partecipava, come il matrimonio o la guerra.
Attraverso i capelli e l’acconciatura usata, con tanto di copricapi, si poteva conoscere la maturità del popolo, la loro posizione nella società o i tempi di pace e di guerra.

Essa inoltre mostrava i legami e l’unità spirituale della famiglia, l’armonia culturale e l’allineamento spirituale della comunità.

La cura dei capelli era importante quanto mantenere la salute fisica e spirituale, per questo ai bambini indigeni veniva insegnato a lavare e risciacquare i capelli e creare acconciature per i rituali utilizzando ossa, pietre, legno e piume.

Quando i capelli cadevano o si accumulavano nei pettini, venivano raccolti e conservati per poi essere offerti alla Madre Terra (in un giardino o in un vaso).
Questa pratica ancestrale vedeva riunite le donne in una cerimonia che veniva svolta con l’arrivo della Luna Piena in cui esse offrivano la memoria dei loro sentimenti e delle loro idee accumulate nei capelli caduti negli spiriti del fuoco, della terra e dell’aria perché fossero benedetti.

Infine, i capelli venivano collocati nel fuoco sacro e i pensieri e le emozioni di ognuno di loro si elevavano assieme alle loro preghiere attraverso il fumo e il vento per raggiungere la luna.

Anche il taglio di capelli per il popolo indigeno era intrinseco di significato.
Esso rappresentava: l’interruzione della corrente dei suoi pensieri, ma anche la vergogna.

Ad esempio un guerriero a cui erano stati tagliati i capelli in battaglia non avrebbe trovato luogo tra i suoi antenati in quanto privo di anima, ricordi o cuore, ma sarebbe diventato uno spirito grigio intrappolato tra i mondi.
In molte tribù indiane il taglio dei capelli rappresentava anche un lutto o la vicinanza alla morte.

In poche parole era un elemento mistico e per questo non permettevano a nessuno di toccare i capelli senza il loro permesso.
Nell’antichità tutto questo era abbastanza noto, non tagliavano i capelli perché era una parte di loro e non c’erano i saloni di bellezza.

Proprio perché li consideravano una parte di loro, era molto importante avere i capelli lunghi.

L’atto di tagliare i capelli solitamente avveniva alle persone che venivano conquistate o ridotte in schiavitù, quindi simboleggiava qualcosa di ben preciso:
renderlo schiavo.

Successivamente si è capito che, oltre ad essere una punizione, serviva anche per diminuire il potere degli schiavi.

Questo perché le ossa della fronte sono porose e hanno la funzione di trasmettere la luce alla ghiandola pineale che influenza l’attività cerebrale, così come gli ormoni tiroidei e il sesso.

La frangia tagliata che copre la fronte impedisce questo processo.
Quando l’imperatore Gengis Khan conquistò la Cina, sapeva che i cinesi erano un popolo intelligente e che non si sarebbe fatto sottomettere.

Così, impose che tutte le donne del paese utilizzassero un taglio di capelli e la frangetta per renderle più timide e facilmente controllabili.
Con il tempo il taglio di capelli è diventato sempre più frequente perché sempre più società e tribù venivano conquistate.

Questo ha portato a ridurre l’importanza dei capelli dopo poche generazioni e a lasciare un più ampio spazio all’interesse per le acconciature e le mode.
In altre culture i capelli rappresentano un’estensione del corpo fisico e fonte di energia, per questo motivo tagliargli equivale a rinunciare alla forza vitale che ci avvolge dalla nascita.

Questo perché i capelli lunghi, attraverso la luce del sole, raccolgono la Vitamina D, il calcio e il fosforo e sono in grado di immettere fluido linfatico e liquido cerebrospinale attraverso due condotti nella parte superiore del cervello.
Questo scambio di ioni rende la memoria più efficiente e porta ad una maggiore energia fisica e a un aumento della forza e della pazienza.
I capelli sono le antenne che raccolgono e incanalano l’energia del sole o (energia prana) ai lobi frontali, la parte del cervello utilizzato per la meditazione e la visualizzazione.

Queste antenne agiscono come condotti per una maggiore quantità di energia
sottile, l’energia cosmica.
Quando si tagliano non solo si perde questa energia supplementare, ma il corpo deve utilizzare una nuova e grande quantità di energia per farli ricrescere.
Ci vogliono circa tre anni dall’ultima volta che i capelli sono stati tagliati, prima che si formino nuove antenne alle estremità
degli stessi.

Oggi tagliare i capelli, cambiare acconciatura o colore, spesso coincide con la volontà di dare una svolta alla propria vita, magari durante un momento difficile che si vuole superare.

Altre volte esprime il desiderio di apparire più attraenti ed interessanti.
La simbologia dei capelli sicuramente è diversa a seconda delle culture e in base al periodo storico, ma una cosa è rimasta uguale:
i capelli e i gesti che gli dedichiamo, consapevolmente o meno, sono ricchi di significato!

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